PANE, BURRO E…

 … Marmellata o confettura, che si tratti dell’una o dell’altra certo è che la loro storia risale all’antichità, con diverse storie e legende.

ETIMOLOGIA

Il termine Marmellata deriva dal portoghese marmeleiro (cotogno), una forma simile al latino melimēla, (mela dolce), a sua volta dal greco antico: melímēlon (melo innestato nel cotogno)

STORIA

Le prime testimonianze risalgono al IV-V secolo dopo Cristo, quando i greci bollivano le mele cotogne insieme al miele per ottenere una dolce conserva; e in epoca romana si univano frutta, vino passito, vino cotto, mosto o miele e si otteneva una rudimentale marmellata. L’aggiunta dello zucchero avvenne invece nel Medioevo, quando si iniziò a preparare una marmellata molto simile a quella di oggi.

LEGENDE

Una leggenda narra che l’origine della marmellata d’arance sia attribuita a Caterina d’Aragona che, quando sposò il re d’Inghilterra Enrico VIII, sentiva una così tale mancanza dei frutti della sua terra, che fece creare la composta con gli agrumi.

Secondo un’altra leggenda deriva da Maria de Medici che, dopo essersi traferita in Francia col marito Enrico IV, ebbe una carenza di vitamina C, e il medico della regina mandò alcuni uomini in Italia per prendere i più pregiati agrumi della Sicilia.

Durante il ritorno in Francia, per poter conservare l’integrità della frutta, furono preparati dei contenitori contenenti la marmellata di agrumi con sopra scritto “per Maria Ammalata”, che alcuni lessero “por marimalade” e quindi “marmalade”.

DIFFERENZA TRA MARMELLATA E CONFETTURA e non solo Nell’uso comune si tende ad identificare marmellata e confettura come sinonimi.

Ma sono due prodotti differenti, seppur molto simili tra loro. Tanto è vero che esiste una Direttiva Europea del 1982 che chiarisce ufficialmente la distinzione tra i due termini.

La marmellata è una mescolanza, portata a gelificazione adeguata, di zuccheri, acqua e polpa e/o purea, e/o scorza solo ed esclusivamente di agrumi (arancia, mandarino, limone, cedro, bergamotto, pompelmo), in cui la percentuale di frutta sia almeno di 200 grammi per un chilo di prodotto finito (20%).

L’agrume, deve essere fresco, integro e sano, al giusto punto di maturazione ben pulito e spuntato. La confettura è una mescolanza, portata a gelificazione adeguata, di zuccheri, acqua e polpa e/o purea di una sola specie di frutta (può essere preparata con qualsiasi tipo di frutta), oppure di due o più specie di frutta. Quest’ultima si distingue a sua volta in confettura e confettura extra: per la prima si utilizza una quantità di polpa di  non inferiore al 350 grammi per un chilo di prodotto finito (35%) con differenze notevoli a seconda del frutto usato; per la seconda invece la quantità di frutta deve essere uguale o superiore a 450 grammi di polpa per un chilo di prodotto finito (45%).

Poi ci sono altre categorie: la composta e la gelatina.

La composta, si differenzia dalla confettura perché è solitamente più ricca di frutta (circa l’80%) e ha un tenore zuccherino più basso. Gli zuccheri utilizzati provengono esclusivamente dalla frutta con un conseguente minor apporto calorico, quindi considerata più sana.

La gelatina viene prodotta con zucchero e succo di frutta senza polpa o buccia.

L’addensamento del composto ottenuto si ha durante il raffreddamento, ad effetto dell’azione della pectina.

Si può usare miele invece dello zucchero e anche erbe aromatiche o spezie per dare un gusto particolare e innovativo.

Avendo più chiara la differenza possiamo renderci conto di che tipo di prodotto stiamo acquistando.

GUSTI INFINITI E INASPETTATI 

Per realizzare le confetture, oltre ai frutti possono essere utilizzati anche gli ortaggi. Un esempio è la confettura di zucca, tipico ortaggio autunnale dal sapore tendente al dolce che si adatta a molte ricette dolci e salate.

La natura offre tanti frutti, basta solo avere fantasia. Dalle confetture classiche come: albicocca, fragola, pesca, cotogne, ma anche la particolarissima di fichi d’India…

Alle marmellate d’arancia, arancia rossa, mandarini… e molte altre.

GUSTALE COME VUOI 

La versatilità della marmellata fa si che possa essere utilizzata, magari insieme al miele, sia per la preparazione di torte e dessert o anche per accompagnare e insaporire formaggi freschi, piccanti e stagionati, per aperitivi, antipasti e molto altro che stuzzichi la vostra fantasia.

O semplicemente spalmata su una fetta di pane.

Frutta, fantasia e infinità bontà… Che sia marmellata o confettura e soprattutto BIOLOGICA. Spesso le cose semplici sono anche le più buone.

Ti aspettiamo al prossimo articolo…

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.